Allievo di Giovanni Fattori presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze , frequentò poi nella casa di Giacomo Puccini , a Torre del Lago , i pittori Nomellini , Pagni e Fanelli che lo indirizzarono verso il divisionismo cui aderi convinto ed entusiasta ma per un breve periodo . Nel 1899 si trasferi a Roma ove entrò far parte del Circolo Artistico ed ebbe contatto con il gruppo ” In Arte Libertas ” , legato alle idee di Nino Costa che favori la sua propensione ad un intimismo di matrice simbolista . Dai primi anni del Novecento iniziò a frequentare la costa ligure : nel 1902 era a Tellaro , borgo che lo affascinò tal punto da indurlo a trasferirvi la sua residenza , nel 1905 a Manarola e , nel 1910 , definitivamente a Bonassola . Ebbe modo cosi di conoscere a fondo il paesaggio costiero ligure le Cinque Terre , tanti borghi rivieraschi con le loro alture , le pinete e gli uliveti , elementi che sarebbero diventati ricorrenti nella sua pittura , improntata infine verso un maggiore realismo . Infatti Discovolo gradualmente abbandono , anzi smorzò , l’uso della tecnica divisionistica e già fra il 1915 e il 1916 dipinse una serie di paesaggi in cui l’uso di pennellate larghe piuttosto che di sottili filamenti di colori primari , volte a cogliere solarità e ombre della Riviera ligure di Levante , non sconfessava completamente l’esperienza divisionistica ma ne traeva spunti per ottenere un colore intenso che conduceva l’artista verso un naturalismo essenziale , Nel 1920 fu nominato Accademico di Merito presso l’Accademia Ligustica Belle Arti di Genova .
Sempre alla ricerca di nuovi spunti si trasferi per alcuni ad Assisi ad Assisi e poi nel 1928 fece ritorno a Bonasola , dopo aver partecipato a varie Esposizioni . Da questo momento si dedicò a dipingere il suo mare el paesaggi che poteva vedere dalla sua casa crinale di Bonassola soprattutto le mareggiate tanto che Vitaliano Rocchiero scriveva Novecento ” se Figari è considerato il Tempesta dell’Ottocento , Discovolo è a pieno titolo quello Uliveto dipinto raffigura un paesaggio costiero della Liguria , ripreso dall’alto , tema molto caro al pittore e risolto con una gamma cromatica assai limitata in una soffusa luce azzurrata , che ammorbidisce i contomi e sfuma il paesaggio . In questo caso il paesaggio è visto attraverso un insieme di ulivi di colore grigio argenteo le fronde dei quali si aprono al centro lasciando intravedere il mare piatto e immobile e la scogliera degradante verso il mare in un promontorio sotto un cielo rosato . Si tratta della Punta della Madonnina di Bonassola , uno degli scorci rivieraschi che più hanno affascinato Discovolo forse perché prospiciente alla sua casa sulle alture , e che pittore ha più volte raffigurato i n altri quadri anche negli anni Cinquanta . Sul promontorio roccioso a cui dà il nome , sorge la piccola chiesa della Madonna della Punta , fatta costruire dalla Famiglia Poggi verso la fine del Seicento . La chiesetta è raggiungibile via terra attraverso una breve e bella passeggiata fra il mare e la profumata macchia mediterranea . Il dipinto bene rappresenta la perfetta fusione tra i due elementi propri e peculiari della pittura di Antonio Discovolo : ulivi e mare . Gli ulivi hanno tronchi contorti e dall’alto degradano verso il mare ” crescendo tonale di verdi e una luminescenza sempre maggiore quando le alberature escono dal fitto della boscaglia per saturarsi di luce solare ” . Quando Discovolo dipinge Uliveto è chiaramente ancora sensibile echi secessionisti , simbolisti e divisionisti che egli mette nei ghirigori degli ulivi , nel colore grigio argentato che dagli alberi si diffonde nel paesaggio azzurrandone l’atmosfera e rendendo meno definite immagini e nella pennellata a piccoli tocchi ravvicinati . Bibliografia Antonio Discovolo alchimista della Luce , catalogo della Mostra a cura di Franco Dioli , Complesso Monumentale di San Fruttuoso di Camogli , 4 aprile – 30 settembre 2009.